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Calendario R-G in copertina de La Lettura

La copertina d’artista dell’inserto del «Corriere» La Lettura di domenica 7 agosto 2022 è stata realizzata da Letia con Calendario R-G, un calendario cucito su uno sfondo blu “che non è giorno e non è notte perché è il colore dell’infinito“, un’opera che come scrive Gianluigi Colin, “ci invita a una meditazione sul tempo, sulla sua dimensione spirituale ma anche sulla sua reale e concreta influenza sull’esistenza”.

Calendario R-G

penna su carta e cucitura rossa, 2022
Courtesy l’Artista e Galleria Massimo Minini, BS

Segna un passaggio nella storia dei miei calendari. E’ un calendario molto importante.
Ci sono tutti gli elementi dei calendari: intercettare il tempo ; dargli una consistenza nella materia ; scriverlo per vederlo nell’istante del gesto di scrivere…. ma c’è la cosa più importante: ovvero il fatto che i calendari sono dei codici. Sono codici che affiorano da non so bene dove e la superficie del calendario è una membrana che respira ed è flessibile come tutte le cose vive . Segna il passaggio dalla terza alla quarta dimensione nel senso della fisica quantistica e della spiritualità , come una vera porta girevole la quarta dimensione è quella condizione in cui il tempo non c’è perché torna alla sua condizione di infinito. i calendari sono sempre sul futuro ma in realtà girano su se stessi e si potrebbero leggere anche all’indietro.
Questo calendario, poi, ha un’altra cosa speciale : una cucitura diversa tutto intorno. Lunghissima da fare. Non ha il ricamo degli errori, i quadrati che punteggiano gli altri , ma è cucito sopra un blu che non è giorno e non è notte perché è il colore dell’infinito. . È cucito nel senso che è acchiappato e medicato ma penso che se lo avessi lasciato solamente appoggiato al fondo blu avrebbe potuto decollare ruotando come un disco volante e non lo avrei mai più ripreso. La cucitura è una medicazione come quella degli infermieri del pronto soccorso, con la differenza che questa è perfettamente consapevole del suo essere inutile. Medico perché devo rimediare ai danni, devo ricucire devo aggiustare devo rimettere insieme. A prescindere dalla considerazione della mia effettiva capacità di guarire me o altro da me. Non ho tempo per farmi questa domanda
R e G sono due iniziali e non posso dire di chi.

(Letia)


“Il tempo, per me, non è quella cosa impensabile che non s’arresta mai. Da me, solo da me, ritorna”: queste parole di Italo Svevo ben si adattano alla delicata e profonda visione di Letizia Cariello che ha realizzato per “la Lettura” uno dei suoi celebri Calendari, un’opera che ci invita a una meditazione sul tempo, sulla sua dimensione spirituale ma anche sulla sua reale e concreta influenza sull’esistenza. Nei suoi Calendari, Letizia Cariello (LETIA) costruisce una sua personale e penetrante mappa emotiva: una lunga sequenza di lettere e numeri che rappresentano le iniziali e le date a partire dal giorno in cui l’artista ha iniziato la sua riflessione sull’ineluttabile divenire della realtà. Tutto il suo lavoro si muove al confine tra la dimensione interiore e la complessità del mondo esterno: poliedrica nell’utilizzo di media diversi (disegno, installazione, fotografia, scultura, video, performance), rigorosa ner riflettere con sensibilità e coerenza, sui campi di forza, i legami e le fragilità che caratterizzano ogni dimensione esistenziale. Letia ci interroga sul senso del nostro vivere, interpretando l’arte come poetico bisogno di conoscenza e verità.
(Gianluigi Colin)