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Mostre
Fondazione Made in Cloister, NAPOLI
LETIA (Letizia Cariello) • Radu Belcin • Domenico Bianchi • Veronica Bisesti • Giuditta Branconi • Margaux Bricler • Chiara Calore • Gianluigi Colin • Vanni Cuoghi • Cian Dayrit • Francesco De Grandi • Zehra Dogan • Sergio Fermariello • Daniele Galliano • Ximena Garrido-Lecca • Silvia Giambrone • Arvin Golrokh • HyeRyun Jung • Sophie Ko • Filippo La Vaccara • Liu Jianhua • Loredana Longo • Troy Makaza • Samuel Nnorum • Henrik Placht • Aurelio Sartorio • Andres Serrano • Wang Guangyi • Yue Minjun
16.3.2024 - 9.11.2024
Museo Diocesano Carlo Maria Martini, MILANO
LETIA (Letizia Cariello) • Emma Ciceri • Francesco De Grandi • Andrea Mastrovito
20.2.2024 - 11.05.2024
Showroom Gaggenau DesignElementi Hub, MILANO
LETIA (Letizia Cariello)
9.11.2023 - 2.02.2024
Al via dal 9 novembre 2023 “Vibrazioni”, mostra personale di LETIA (Letizia Cariello) e quarto appuntamento con il ciclo d’arte “Scripta?” che vede lo showroom Gaggenau DesignElementi Hub di Milano trasformarsi in un teatro di connessioni animato da opere mistiche e trascendenti.
L’amore inteso come atto di sovversione, scuotimento interiore, tensione verso l’altro, e mai come stasi contemplativa. Questo è il punto di partenza e di arrivo della mostra “Vibrazioni”.
Il concetto di movimento si configura in questo percorso – così come nell’intera produzione dell’artista, persino nelle più monumentali installazioni – come un elemento imprescindibile. Non a caso la forma più ricorrente nelle opere è quella circolare: tutto scorre e si trasforma, senza limiti o direzioni prestabilite.
In questo universo di infinite possibilità, l’artista ricostruisce connessioni e relazioni altrimenti perdute. Il suo segno raccoglie e assembla tracce di vita, attraversa gli oggetti quotidiani riconoscendo ogni sentimento, anche la sofferenza, come valore esperienziale e passaggio esistenziale da cui trarre insegnamento.
Cinema-Teatro Angelicum, MILANO
LETIA (Letizia Cariello)
27.10.2023 - 27.11.2023
Ex stabilimento GEA, MILANO
LETIA (Letizia Cariello), Eugenio Alberti Schatz, Stefano Arienti, Alessia Bernardini, Alighiero Boetti, Vincenzo Cabiati, Pierluigi Calignano, Chiara Camoni, Guido Canziani, Beppe Caturegli, Loris Cecchini, Chung Eun-Mo, Flavio De Marco, Marta Dell’Angelo, Mario Della Vedova, Nathalie Du Pasquier, Richard Gorman, Pino Guidolotti, Giovanni Hänninen, Bijoy Jain, Eithne Jordan, Massimo Kaufmann, Ragnar Kjartansson, Francesco Lauretta, Pino Lia, Claudia Losi, Daniele Maffeis, Coralla Maiuri, Chaki Maki, Antoni Malinowski, Marcello Maloberti, Fabio Mantovan, Amedeo Martegani, Marisa Morelli & Max Rommel, Margherita Morgantin, Elena Nemkova, Fabio Paleari, Marco Palmieri, Luca Pancrazzi, Daniele Papuli, Federico Pepe, Federica Perazzoli, Lucia Pescador, Gabriele Picco, Federico Pietrella, Lisa Ponti, Luigi Presicce, Adele Prosdocimi, Luca Quartana, Augustin Rebetez, Remo Salvadori, Cesare Serratto, George Sowden, Alessandra Spranzi, Nicola Troilo, Peter Wüthrich, Takato Yamamoto, Kim Yong II, Marcella Vanzo, Velasco Vitali, Luca Vitone
Castello di Brescia, BRESCIA
LETIA (Letizia Cariello), Alighiero Boetti, Sheila Hicks, Ibrahim Mahama, Raul de Nieves, Herta Ottolenghi Wedekind, Wladimir Zaleski
1.04.2023 - 5.11.2023
Fondazione Tassara ha messo a disposizione, in occasione delle manifestazioni legate a Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, una parte della sua inestimabile collezione di tappeti, donata da Romain Zaleski, affidando a LETIA (Letizia Cariello) e Giovanni Valagussa la curatela della mostra I nodi dei giardini del Paradiso.
Il progetto espositivo raccoglie una preziosa selezione di 35 tappeti dell’area del Turkestan, scelti da Giovanni Valagussa all’interno dell’ampio corpus della collezione Zaleski, che per la prima volta vengono esposti al pubblico accanto a un nucleo di opere di arte contemporanea di artisti internazionali, tra cui Alighiero Boetti, Sheila Hicks, Ibrahim Mahama, Raul de Nieves, Herta Ottolenghi Wedekind, installate su alcune sculture appartenenti alla serie Volumi di LETIA (Letizia Cariello) e inserite, insieme alla proiezione multimediale su un grande schermo a vela di Wladimir Zaleski, in un’unica e inedita installazione site specific. Uno “spazio morbido” fatto di stoffa, fili, corde tese e tappeti in posizione ambata e appesi come stendardi o gonfaloni realizzato da LETIA (Letizia Cariello).
Foto © Luca Zanon
VSA - Video Sound Art 2022
Teatro Carcano, MILANO
LETIA (Letizia Cariello), MacGuffin, Mika Rottenberg, Caterina Morigi, Oli Bonzanigo, Daniel De Paula
22.09.2022 - 28.09.2022
Il percorso espositivo della XII edizione di Video Sound Art si snoda tra gli spazi dello storico teatro milanese che, dai sotterranei, alla galleria, per sette giorni apre le porte alle voci del contemporaneo, spaziando dalle opere video all’editoria.
Il tema è la vita delle cose. Come parlano gli oggetti? Come funzionano al di fuori del loro contesto?
A partire dalle riflessioni degli artisti in mostra e in collaborazione con il progetto editoriale olandese MacGuffin, il festival si concentra sulle possibilità inesplorate che ogni oggetto custodisce in relazione alla storia, all’identità e alle relazioni sociali, provando a svelare insieme i condizionamenti politici e sociali, le qualità invisibili della materia.
BUILDINGBOX, MILANO
LETIA (Letizia Cariello), a cura di Annette Hofmann
21.01.2022 - 23.12.2022
Galleria Nazione di Arte Moderna e Contemporanea, ROMA
Monica Bolzoni con Vanessa Beecroft, Letizia Cariello, Fanny&Alexander, Cesare Viel, Claudia Losi
15.12.2021 - 27.02.2022
Palazzo Metelino, GENOVA
Simone Berti, Alberto Biasi, Tomaso Binga, Henrik Blomqvist, Enzo Cacciola, Pierluigi Calignano, Letizia Cariello, Roberto Coda Zabetta, Maurizio Donzelli, Ulrich Egger, Ettore Favini, Giovanni Gaggia, Goldshmied & Chiari, Riccardo Guarneri, Emilio Isgrò, Ugo La Pietra, Marco Lodola e Giovanna Fra, Claudia Losi, Carolina Mazzolari, Ugo Nespolo, Giovanni Ozzola, Valentina Palazzari, Gioni David Parra, Francesca Pasquali, Gabriele Picco, Pino Pinelli, Fabrizio Plessi, Gianni Politi, Laura Renna, Marta Spagnoli, Vedova Mazzei, Serena Vestrucci, Cesare Viel, Gianfranco Zappettini
02.09.2021 - 30.09.2021
Filatoio Rosso, CARAGLIO
Letizia Cariello, a cura di Olga Gambari
11.06.2021 - 10.10.2021
Da giugno a ottobre 2021, al Filatoio Rosso di Caraglio Letizia Cariello porta, in una mostra personale a cura di Olga Gambari, alcune opere che ne racconteranno il percorso degli ultimi anni, insieme a creazioni site specific, con una declinazione che si collega al tempo presente e al luogo specifico della mostra, così come a questo momento che condivide l’esperienza di un’esperienza pandemica globale, sia pratica sia psicologica.
Galleria Studio G7, BOLOGNA
Letizia Cariello
09.04.2021 - 18.06.2021
Galleria Fumagalli, MILANO
Letizia Cariello
27.09.2019 - 18.12.2019
Galleria Fumagalli presenta la mostra personale di Letizia Cariello “Seven Gates” a cura di Giorgio Verzotti. Invitata a confrontarsi con gli spazi espositivi di Annamaria Maggi, l’artista propone un intervento ambientale inedito e site-specific nella sala maggiore della galleria. In quest’ampio spazio senza finestre, Letizia Cariello ne disegna ben sette, ciascuna in uno stile diverso, dalla bifora gotica al semplice rettangolo “modernista”. Tracciate su carta da lucido a mano libera dall’artista, le sette finestre sono trasposte dal foglio alla parete con dei chiodi fissati lungo i profili del disegno. Fra un chiodo e l’altro, Letizia Cariello tesse un filo rosso, suo tratto distintivo, creando delle griglie colorate.
L’ambiente della galleria è costellato di aperture che restano però virtuali, dato come unico elemento fisico quel filo rosso che con la tessitura allude a una chiusura. O forse attesta una doppia tensione: il desiderio di chiudersi dentro un’intimità che diviene a sua volta condizione di apertura verso un esterno, un’alterità. La finestra è lì per attestare proprio questo, metaforicamente: fa parte di un’architettura che rinchiude ma che necessariamente guarda fuori, aprendo a una continuità di relazione. Un confine si traccia per essere varcato: Letizia Cariello ci dice che una grata non è sempre il segno metonimico di una prigione, e cita Santa Caterina da Siena: «Fatevi una camera della mente, dove voi soli possiate andare». «Un posto protetto da cui osservare», dice l’artista, pronti a essere poi osservati.
Showroom Antonini, Palazzo Borromeo, MILANO
Letizia Cariello
31.01.2018 - 03.04.2018
SARA ZANIN Gallery, ROMA
Letizia Cariello, Silvia Camporesi, Jakub Woynarowski
20.09.2017 - 18.11.2017
Museion Museo d'arte moderna e contemporanea, BOLZANO
Eleanor Antin; Vanessa Beecroft; Günther Brus; Letizia Cariello; Marcel Duchamp; Valie Export; Michael Fliri; Isa Genzken; Gilbert & George; Nan Goldin; Douglos Gordon; Roni Horn; Joan Jonas, Elke Krystufek; Ketty La Rocca; Zoe Leonard; Ana Lupas; Santu Mofokeng; Zanele Muholi; Brigitte Niedermair; Luca Patella; Arnulf Rainer; Lili Reynaud Dewar; Niki de Saint Phalle, Jana Sterbak, Wolfgang Tillmans, Nico Vascellari, Francesco Vezzoli
25.11.2016 - 17.09.2017
Gipsoteca Gianluigi Giudici, LUGANO
Letizia Cariello
02.11.2016 - 28.11.2016
Showroom Antonini, Palazzo Borromeo, MILANO
Letizia Cariello
05.04.2016 - 09.04.2016 [MiArt 2016]
“Carillon – opera per archi” di Letizia Cariello, è un’installazione a parete con suono realizzata utilizzando alcuni strumenti musicali incidentati. Attraverso la trasformazione in opera d’arte, gli strumenti acquistano una voce nuova, continuano a parlare e invitano a riflettere, come scrive la stessa artista, “sul concetto di valore e su quello di responsabilità”.
L’opera sarà visibile al pubblico per la prima volta martedì 5 aprile 2016, presso l’esclusivo contesto di Palazzo Borromeo, nella settimana in cui Milano ospita MiART, il più importante appuntamento cittadino con l’arte contemporanea. L’iniziativa si colloca all’interno del progetto “LAW IS ART!” di LCA Studio Legale e nasce dalla preziosa collaborazione tra Letizia Cariello, Galleria Minini di Brescia, AXA ART Italia e LCA Studio Legale.
Artrust, MELANO
Valerio Adami, Wilhelm André, Rainer Bonk, Paul Camenisch, Yvonne Canu, Letizia Cariello, Mario Comensoli, François Gall, Hermann Hesse, Charles Le Brun, Carl Walter Liner, René Magritte, Jean Metzinger, Niki De Saint Phalle, Gen Paul, Walter Ropélé, Raymond Savignac, Italo Valenti, Andy Warhol, Marianne Werefkin, Jerry Williams
04.05.2017 - 25.08.2017
W. Women in Italian Design - Triennale Design Museum nona edizione
Triennale Milano, MILANO
AA.VV.
02.04.2016 - 19.02.2017
Triennale Milano, MILANO
Carla Accardi, Aurelio Amendola, Giovanni Anselmo, Stefano Arienti, Marco Bagnoli, Roger Ballen, Robert Barry, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Letizia Battaglia, Sandro Becchetti, Vanessa Beecroft, Gianni Berengo Gardin, Alighiero Boetti, Monica Bonvicini, Daniel Buren, Julia Margaret Cameron, Letizia Cariello
18.11.2013 - 02.02.2014
Galleria Massimo Minini, BRESCIA
Letizia Cariello
02.04.2011 - 21.05.2011
Pull up the pool
Galleria Continua, SAN GIMIGNANO
Letizia Cariello
04.02.2006 - 18.03.2006
Il secondo intervento di Letizia Cariello a San Gimignano, ‘pull up the pool’ si realizza con un’opera site specific per la platea del cinema-teatro di Galleria Continua. Qui l’artista torna a lavorare su un elemento architettonico che le è particolarmente familiare: la piscina. Per Letizia Cariello la piscina è il “Luogo” per eccellenza, è dove regolarmente, quotidianamente e ossessivamente si reca a nuotare, è lo spazio sospeso in cui riesce ad entrare ed uscire dal mondo, è il metro con cui definire le dimensioni della propria interiorità per poi metterla in relazione con l’esterno, ed ancora, è un luogo per analizzarsi, per ‘regredire’ e per crescere. L’idea della vasca come fonte di purificazione spirituale e l’uso pratico della piscina per la cura del corpo o come spazio dedicato al gioco, si compenetrano e completano a vicenda.
In ‘pull up the pool’ la piscina diventa uno spazio tanto claustrofobico quanto intimo e protettivo. Cinque vasche -ciascuna di 250 cm di lunghezza con un’apertura di 120×120 cm- occupano lo spazio, lo tagliano verticalmente, lo attraversano, lo penetrano in profondità. Uguali ma diverse, isolate eppure comunicanti appese ai cordoni-corsia che ne sottolineano i percorsi. Ogni vasca ha un nome, Literatus, Johannes De Silentio, Victor Eremita, Frater Taciturnus, Hilarius. Le grandi vasche installate a Galleria Continua si presentano come grandi cetacei, preistorici e viventi, in realtà sono tutti personaggi che incontriamo in ‘Stadi sul cammino della vita’ di Soren Kierkegaard. La Cariello si sente particolarmente vicina a questo autore, affine a certi tratti del carattere e a certi atteggiamenti nei confronti del mondo. L’artista ci suggerisce un passaggio tratto da ‘Soren Kierkegaard, L’uomo che visse rinchiuso in sé stesso’ di Pietro Citati che meglio chiarisce la relazione che lega la sua ricerca artistica all’opera del filosofo danese: “In stadi del cammino della vita tutto è fermo come in un mausoleo. Ci sono le ossessioni dell’IO, le torture infinite, gli esangui fantasmi di mezzanotte (….) Non c’è persona più tragica dell’Autore eppure la sua vocazione è il buffonesco(…) Sulla carta bianca resta l’ombra di un lontanissimo sorriso, di cui ignoriamo il significato. Ma anche il comico è una maschera: dietro la quale forse c’è soltanto il nulla – la cosa più grave e pesante che, secondo lui, un uomo possa portare sulle spalle.”
Hallenbad Project
Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, PRATO
Letizia Cariello
02.11.2003 - 07.12.2003
Tre sezioni tratte dall’ultima esperienza artistica della Cariello trovano sede nella Project Room del museo: la videoinstallazione, tratta da Hallenbad Project, e l’installazione sonora con i nove ritratti dal titolo HB Portraits sono il risultato di un lavoro incentrato sul senso di isolamento totale che l’immersione riesce a dare.
L’opera coinvolge lo spettatore collocandolo di fronte a immagini dal fascino ambiguo, sospese tra descrizione di un evento e l’accadere di un inspiegabile non-senso. L’azzurro-celeste tipico dei fondali delle piscine inonda totalmente il visitatore, al quale non resta che mettersi in gioco e prendere percezione del proprio corpo in questo spazio imposto. L’artista parla di necessità mentale quando dice Non importa dove sono, nuoto. Il progetto è a cura di Stefano Pezzato