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Mostre

Fondazione Made in Cloister, NAPOLI

LETIA (Letizia Cariello) • Radu Belcin • Domenico Bianchi • Veronica Bisesti • Giuditta Branconi • Margaux Bricler • Chiara Calore • Gianluigi Colin • Vanni Cuoghi • Cian Dayrit • Francesco De Grandi • Zehra Dogan • Sergio Fermariello • Daniele Galliano • Ximena Garrido-Lecca • Silvia Giambrone • Arvin Golrokh • HyeRyun Jung • Sophie Ko • Filippo La Vaccara • Liu Jianhua • Loredana Longo • Troy Makaza • Samuel Nnorum • Henrik Placht • Aurelio Sartorio • Andres Serrano • Wang Guangyi • Yue Minjun

16.3.2024 - 9.11.2024

InterACTION NAPOLI è un progetto espositivo, ideato dalla Fondazione Made in Cloister, che si svolge ogni due anni. Artisti e artiste di diversi paesi, generazioni e linguaggi sono chiamati a realizzare opere site-specific e a interagire tra loro, con lo spazio e con la comunità dando vita ad un’esposizione collettiva. Il tema dell’edizione 2024 sarà “The Other and Otherness” e affronterà le molteplici sfaccettature dell’Alterità.

Museo Diocesano Carlo Maria Martini, MILANO

LETIA (Letizia Cariello) • Emma Ciceri • Francesco De Grandi • Andrea Mastrovito

20.2.2024 - 11.05.2024

Dal 20 febbraio all’11 maggio 2024, il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano accoglie il Compianto sul Cristo morto di Giovanni Bellini (Venezia 1435 circa – 1516), uno dei vertici del maestro veneziano, conservato nei Musei Vaticani. L’esposizione si completa con una sezione intitolata Davanti a Bellini. Quattro artisti contemporanei in dialogo con un capolavoro, che presenta le opere di quattro autori contemporanei che si sono confrontati con il capolavoro belliniano, riflettendo sui temi suggeriti dall’opera, per testimoniare quanto la tavola del maestro veneziano sia in grado di toccare al cuore artisti del nostro tempo: LETIA (Letizia Cariello) con Per te Myriam di Migdel, un’installazione dedicata alla figura della Maddalena; Emma Ciceri, nel delicatissimo video, rilegge in termini personali il motivo centrale del Compianto di Bellini; Andrea Mastrovito con il grande frottage War Christ offre un’attualizzazione drammatica del tema belliniano; Francesco De Grandi reinterpreta con una grande tela l’iconografia del in termini contemporanei.

Showroom Gaggenau DesignElementi Hub, MILANO

LETIA (Letizia Cariello)

9.11.2023 - 2.02.2024

Al via dal 9 novembre 2023 “Vibrazioni”, mostra personale di LETIA (Letizia Cariello) e quarto appuntamento con il ciclo d’arte “Scripta?” che vede lo showroom Gaggenau DesignElementi Hub di Milano trasformarsi in un teatro di connessioni animato da opere mistiche e trascendenti.

L’amore inteso come atto di sovversione, scuotimento interiore, tensione verso l’altro, e mai come stasi contemplativa. Questo è il punto di partenza e di arrivo della mostra “Vibrazioni”.

Il concetto di movimento si configura in questo percorso – così come nell’intera produzione dell’artista, persino nelle più monumentali installazioni – come un elemento imprescindibile. Non a caso la forma più ricorrente nelle opere è quella circolare: tutto scorre e si trasforma, senza limiti o direzioni prestabilite.
In questo universo di infinite possibilità, l’artista ricostruisce connessioni e relazioni altrimenti perdute. Il suo segno raccoglie e assembla tracce di vita, attraversa gli oggetti quotidiani riconoscendo ogni sentimento, anche la sofferenza, come valore esperienziale e passaggio esistenziale da cui trarre insegnamento.

Cinema-Teatro Angelicum, MILANO

LETIA (Letizia Cariello)

27.10.2023 - 27.11.2023

Echelle vuol dire sia scala che livello, l’artista ha scelto questo termine perché evoca un’ascesa che corrisponde a una trasformazione energetica.Il progetto espositivo propone una serie di opere che richiamano il tema dell’energia, con una forte connotazione alla condivisione e alla trasformazione. La mostra personale a cura di Olga Gambari si propone con un valore simbolo di dialogo, di contatto e di messaggio legato al concetto di cura e di condivisione: un cammino da fare insieme sia come comunità che come individui, un percorso che assume il valore di elevazione. (foto Andrea Rossetti)

Ex stabilimento GEA, MILANO

LETIA (Letizia Cariello), Eugenio Alberti Schatz, Stefano Arienti, Alessia Bernardini, Alighiero Boetti, Vincenzo Cabiati, Pierluigi Calignano, Chiara Camoni, Guido Canziani, Beppe Caturegli, Loris Cecchini, Chung Eun-Mo, Flavio De Marco, Marta Dell’Angelo, Mario Della Vedova, Nathalie Du Pasquier, Richard Gorman, Pino Guidolotti, Giovanni Hänninen, Bijoy Jain, Eithne Jordan, Massimo Kaufmann, Ragnar Kjartansson, Francesco Lauretta, Pino Lia, Claudia Losi, Daniele Maffeis, Coralla Maiuri, Chaki Maki, Antoni Malinowski, Marcello Maloberti, Fabio Mantovan, Amedeo Martegani, Marisa Morelli & Max Rommel, Margherita Morgantin, Elena Nemkova, Fabio Paleari, Marco Palmieri, Luca Pancrazzi, Daniele Papuli, Federico Pepe, Federica Perazzoli, Lucia Pescador, Gabriele Picco, Federico Pietrella, Lisa Ponti, Luigi Presicce, Adele Prosdocimi, Luca Quartana, Augustin Rebetez, Remo Salvadori, Cesare Serratto, George Sowden, Alessandra Spranzi, Nicola Troilo, Peter Wüthrich, Takato Yamamoto, Kim Yong II, Marcella Vanzo, Velasco Vitali, Luca Vitone

Un accrochage estemporaneo di oltre cento opere che raccontano la storia dei primi vent’anni di Assab One.

Castello di Brescia, BRESCIA

LETIA (Letizia Cariello), Alighiero Boetti, Sheila Hicks, Ibrahim Mahama, Raul de Nieves, Herta Ottolenghi Wedekind, Wladimir Zaleski

1.04.2023 - 5.11.2023

Fondazione Tassara ha messo a disposizione, in occasione delle manifestazioni legate a Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, una parte della sua inestimabile collezione di tappeti, donata da Romain Zaleski, affidando a LETIA (Letizia Cariello) e Giovanni Valagussa la curatela della mostra I nodi dei giardini del Paradiso.

Il progetto espositivo raccoglie una preziosa selezione di 35 tappeti dell’area del Turkestan, scelti da Giovanni Valagussa all’interno dell’ampio corpus della collezione Zaleski, che per la prima volta vengono esposti al pubblico accanto a un nucleo di opere di arte contemporanea di artisti internazionali, tra cui Alighiero Boetti, Sheila Hicks, Ibrahim Mahama, Raul de Nieves, Herta Ottolenghi Wedekind, installate su alcune sculture appartenenti alla serie Volumi di LETIA (Letizia Cariello) e inserite, insieme alla proiezione multimediale su un grande schermo a vela di Wladimir Zaleski, in un’unica e inedita installazione site specific. Uno “spazio morbido” fatto di stoffa, fili, corde tese e tappeti in posizione ambata e appesi come stendardi o gonfaloni realizzato da LETIA (Letizia Cariello).
Foto © Luca Zanon

VSA - Video Sound Art 2022

Teatro Carcano, MILANO

LETIA (Letizia Cariello), MacGuffin, Mika Rottenberg, Caterina Morigi, Oli Bonzanigo, Daniel De Paula

22.09.2022 - 28.09.2022

Il percorso espositivo della XII edizione di Video Sound Art si snoda tra gli spazi dello storico teatro milanese che, dai sotterranei, alla galleria, per sette giorni apre le porte alle voci del contemporaneo, spaziando dalle opere video all’editoria.

Il tema è la vita delle cose. Come parlano gli oggetti? Come funzionano al di fuori del loro contesto?
A partire dalle riflessioni degli artisti in mostra e in collaborazione con il progetto editoriale olandese MacGuffin, il festival si concentra sulle possibilità inesplorate che ogni oggetto custodisce in relazione alla storia, all’identità e alle relazioni sociali, provando a svelare insieme i condizionamenti politici e sociali, le qualità invisibili della materia.

BUILDINGBOX, MILANO

LETIA (Letizia Cariello), a cura di Annette Hofmann

21.01.2022 - 23.12.2022

Spazio indipendente dedicato alla sperimentazione, BUILDINGBOX diventa uno spazio di dialogo con il visitatore, che dalla trasparenza può osservare lo svolgersi di una mostra che si dilata nel tempo evocando un diverso concetto dì spazio. La mostra si compone di un susseguirsi ininterrotto di installazioni site-specific a cadenza irregolare, frutto di interventi imprevedibili che esplorano la concretezza del tempo attraverso i concetti di calendario e di νοῦς, “soglia” fra lo spazio esterno e quello “interiore”, materializzando un tempo che non è il tradizionale conto dei minuti ma uno “svolgimento”.

Galleria Nazione di Arte Moderna e Contemporanea, ROMA

Monica Bolzoni con Vanessa Beecroft, Letizia Cariello, Fanny&Alexander, Cesare Viel, Claudia Losi

15.12.2021 - 27.02.2022

La mostra, a cura di Anna Di Cesare, riprende il tema documentato nel libro Bianca e Blu Monica Bolzoni a cura di Davide Fornari e Régis Tosetti, ed espone dagli abiti più significativi della produzione di Monica Bolzoni. Il secondo piano della mostra è riservato alle collaborazioni con il mondo dell’arte e del teatro d’avanguardia, con l’esposizione di documenti di archivio, tra cui disegni, foto e video, insieme a capi e accessori pensati e prodotti non per la vendita ma per le performance degli artisti come Vanessa Beecroft (VB17-21, 1995/1996), Letizia Cariello (My Sister is Always With Me, 2003), Fanny&Alexander (Amore,2007; There’s no place like home, 2009; K313, 2007) Cesare Viel (To the Lighthouse, Cesare Viel as Virginia Woolf, 2005) e Claudia Losi (About Proximity, 2016).

Palazzo Metelino, GENOVA

Simone Berti, Alberto Biasi, Tomaso Binga, Henrik Blomqvist, Enzo Cacciola, Pierluigi Calignano, Letizia Cariello, Roberto Coda Zabetta, Maurizio Donzelli, Ulrich Egger, Ettore Favini, Giovanni Gaggia, Goldshmied & Chiari, Riccardo Guarneri, Emilio Isgrò, Ugo La Pietra, Marco Lodola e Giovanna Fra, Claudia Losi, Carolina Mazzolari, Ugo Nespolo, Giovanni Ozzola, Valentina Palazzari, Gioni David Parra, Francesca Pasquali, Gabriele Picco, Pino Pinelli, Fabrizio Plessi, Gianni Politi, Laura Renna, Marta Spagnoli, Vedova Mazzei, Serena Vestrucci, Cesare Viel, Gianfranco Zappettini

02.09.2021 - 30.09.2021

Il fil bleu che collega le opere esposte è una rivisitazione personale e dinamica del jeans, a volte impreziosito da ricami, aggiunte materiche e rielaborazioni tridimensionali; in altri casi trasformato in superficie pittorica, viene sfilato, annodato, ricostruito, pur mantenendo il suo charme senza età intatto. La declinazione del jeans crea all’interno della mostra una rete concettuale di idee diverse ma, allo stesso tempo, strettamente interconnesse fra loro.

Filatoio Rosso, CARAGLIO

Letizia Cariello, a cura di Olga Gambari

11.06.2021 - 10.10.2021

Da giugno a ottobre 2021, al Filatoio Rosso di Caraglio Letizia Cariello porta, in una mostra personale a cura di Olga Gambari, alcune opere che ne racconteranno il percorso degli ultimi anni, insieme a creazioni site specific, con una declinazione che si collega al tempo presente e al luogo specifico della mostra, così come a questo momento che condivide l’esperienza di un’esperienza pandemica globale, sia pratica sia psicologica.

Galleria Studio G7, BOLOGNA

Letizia Cariello

09.04.2021 - 18.06.2021

La stagione espositiva di Studio G7 prosegue con Fuso Orario, prima mostra personale di Letizia Cariello a Bologna. Con questo nuovo progetto, a cura di Leonardo Regano, Cariello esplora il sottile confine tra spazio interno e spazio esterno, entrambi intesi come caratteristici della natura umana. L’artista indaga ciò che lega il corpo fisico e il corpo spirituale, riuscendo ad evidenziare un’anatomia occulta dell’essere che risulta in potenzialità percettiva, una ricerca ispirata ai principi della Geometria Spirituale, alle teorie teosofiche e neoplatoniche.

Galleria Fumagalli, MILANO

Letizia Cariello

27.09.2019 - 18.12.2019

Galleria Fumagalli presenta la mostra personale di Letizia Cariello “Seven Gates” a cura di Giorgio Verzotti. Invitata a confrontarsi con gli spazi espositivi di Annamaria Maggi, l’artista propone un intervento ambientale inedito e site-specific nella sala maggiore della galleria. In quest’ampio spazio senza finestre, Letizia Cariello ne disegna ben sette, ciascuna in uno stile diverso, dalla bifora gotica al semplice rettangolo “modernista”. Tracciate su carta da lucido a mano libera dall’artista, le sette finestre sono trasposte dal foglio alla parete con dei chiodi fissati lungo i profili del disegno. Fra un chiodo e l’altro, Letizia Cariello tesse un filo rosso, suo tratto distintivo, creando delle griglie colorate.

L’ambiente della galleria è costellato di aperture che restano però virtuali, dato come unico elemento fisico quel filo rosso che con la tessitura allude a una chiusura. O forse attesta una doppia tensione: il desiderio di chiudersi dentro un’intimità che diviene a sua volta condizione di apertura verso un esterno, un’alterità. La finestra è lì per attestare proprio questo, metaforicamente: fa parte di un’architettura che rinchiude ma che necessariamente guarda fuori, aprendo a una continuità di relazione. Un confine si traccia per essere varcato: Letizia Cariello ci dice che una grata non è sempre il segno metonimico di una prigione, e cita Santa Caterina da Siena: «Fatevi una camera della mente, dove voi soli possiate andare». «Un posto protetto da cui osservare», dice l’artista, pronti a essere poi osservati.

Showroom Antonini, Palazzo Borromeo, MILANO

Letizia Cariello

31.01.2018 - 03.04.2018

Fratellini&sorelline siamo un po’ tutti, sempre alla ricerca di un altro. Anche senza fratelli; anche senza sorelle; senza amati e amate: cerchiamo sempre un doppio, forse uno specchio. Più probabilmente un diverso che ci dica chi siamo. Cerchiamo unioni indissolubili e fuggiamo unioni indissolubili, la certezza di un per sempre. Cerchiamo il Cielo mentre qualcosa o qualcuno ci rende il lavoro faticoso tirandoci a terra.

SARA ZANIN Gallery, ROMA

Letizia Cariello, Silvia Camporesi, Jakub Woynarowski

20.09.2017 - 18.11.2017

Molti degli eventi che accadono nel corso del tempo rimangono sulla soglia dell’indifferenza o della mancanza di consapevolezza: cambiamenti ambientali, piccole rivoluzioni, inversioni di stabilità sociale, relazioni interrotte, paesaggi modificati nel loro ordine naturale e urbano, popolazioni erranti che ridisegnano le geografie. Il mondo si muove nonostante noi, lasciando tracce quotidiane di questi sottili cambiamenti, quelli che il filosofo francese François Jullien ha definito come trasformazioni silenziose, seguendo l’antico pensiero cinese. Di fronte ai grandi eventi e al loro impatto globale, il mondo produce apertamente davanti a noi trasformazioni profonde che modellano il senso della vita, i suoi misteri, la magia e l’oscurità.
Museion

Museion Museo d'arte moderna e contemporanea, BOLZANO

Eleanor Antin; Vanessa Beecroft; Günther Brus; Letizia Cariello; Marcel Duchamp; Valie Export; Michael Fliri; Isa Genzken; Gilbert & George; Nan Goldin; Douglos Gordon; Roni Horn; Joan Jonas, Elke Krystufek; Ketty La Rocca; Zoe Leonard; Ana Lupas; Santu Mofokeng; Zanele Muholi; Brigitte Niedermair; Luca Patella; Arnulf Rainer; Lili Reynaud Dewar; Niki de Saint Phalle, Jana Sterbak, Wolfgang Tillmans, Nico Vascellari, Francesco Vezzoli

25.11.2016 - 17.09.2017

La mostra propone un percorso attraverso le opere fotografiche della Collezione Museion. Ritratti e autoritratti, immagini del proprio corpo e di quello altrui indagano i concetti di identità e alterità, corpo e spazio sociale. Completa il percorso una selezione di sculture sulle stesse tematiche. Parallelamente alla mostra, nella sala della collezione studio ci sarà una presentazione di fotografie politiche nel senso più ampio del termine. A lavori che esprimono una critica diretta a una situazione socio politica definita saranno contrapposte opere che presentano visioni ideali e utopistiche.

Gipsoteca Gianluigi Giudici, LUGANO

Letizia Cariello

02.11.2016 - 28.11.2016

La prima mostra temporanea che Artrust allestisce, in collaborazione con la Fondazione Renato e Gianluigi Giudici presso gli spazi della Gipsoteca Giudici di Lugano, è dedicata all’artista contemporanea Letizia Cariello. Dal 2 fino al 28 novembre, la mostra presenterà al pubblico una sintesi dell’opera di Cariello, con alcuni dei pezzi più significativi della sua produzione che comprende sculture, fotografie, arazzi e i suoi celebri “calendari”. Media diversi con i quali Cariello indaga i temi del corpo, del tempo e la sua relazione con gli oggetti.

Showroom Antonini, Palazzo Borromeo, MILANO​

Letizia Cariello

05.04.2016 - 09.04.2016 [MiArt 2016]

“Carillon – opera per archi” di Letizia Cariello, è un’installazione a parete con suono realizzata utilizzando alcuni strumenti musicali incidentati. Attraverso la trasformazione in opera d’arte, gli strumenti acquistano una voce nuova, continuano a parlare e invitano a riflettere, come scrive la stessa artista, “sul concetto di valore e su quello di responsabilità”.

L’opera sarà visibile al pubblico per la prima volta martedì 5 aprile 2016, presso l’esclusivo contesto di Palazzo Borromeo, nella settimana in cui Milano ospita MiART, il più importante appuntamento cittadino con l’arte contemporanea. L’iniziativa si colloca all’interno del progetto “LAW IS ART!” di LCA Studio Legale e nasce dalla preziosa collaborazione tra Letizia Cariello, Galleria Minini di Brescia, AXA ART Italia e LCA Studio Legale.

Artrust, MELANO

Valerio Adami, Wilhelm André, Rainer Bonk, Paul Camenisch, Yvonne Canu, Letizia Cariello, Mario Comensoli, François Gall, Hermann Hesse, Charles Le Brun, Carl Walter Liner, René Magritte, Jean Metzinger, Niki De Saint Phalle, Gen Paul, Walter Ropélé, Raymond Savignac, Italo Valenti, Andy Warhol, Marianne Werefkin, Jerry Williams

04.05.2017 - 25.08.2017

«Abbiamo preso spunto dal tema promosso per l’anno 2016-2017 dall’Associazione NEL – Fare arte nel nostro tempo, i giardini appunto, e deciso di inaugurare la bella stagione con una mostra molto “primaverile” nelle atmosfere, ma anche significativa dal punto di vista storico-artistico. In mostra infatti potrete ammirare opere e capolavori di generi e media molto diversi tra loro: dipinti, arazzi, litografie, fotografie, sculture, che spaziano dall’impressionismo fino alla pop art».

Patrizia Cattaneo, Direttrice di Artrust
W. Women
W. Women in Italian Design - Triennale Design Museum nona edizione

Triennale Milano, MILANO

AA.VV.

02.04.2016 - 19.02.2017

La nona edizione del Triennale Design Museum, a cura di Silvana Annicchiarico e con progetto di allestimento di Margherita Palli, affronta il design italiano alla luce di uno dei nodi più delicati, più problematici, ma anche più stimolanti e suggestivi che è la questione del genere. L’idea che il genere non sia più solo un dato biologico e naturale, ma una questione culturale apre interessanti prospettive anche per quello che potrà diventare il design dopo il design. Ma per affrontare in modo oggettivo ed equilibrato le questioni di gender legate al design è necessario affrontare preliminarmente la grande rimozione operata dal Novecento nei confronti del genere femminile. Tutta la modernità novecentesca ha messo ai margini la progettualità femminile, pressoché ignorata da storici e teorici del design.

Triennale Milano, MILANO

Carla Accardi, Aurelio Amendola, Giovanni Anselmo, Stefano Arienti, Marco Bagnoli, Roger Ballen, Robert Barry, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Letizia Battaglia, Sandro Becchetti, Vanessa Beecroft, Gianni Berengo Gardin, Alighiero Boetti, Monica Bonvicini, Daniel Buren, Julia Margaret Cameron, Letizia Cariello

18.11.2013 - 02.02.2014

La Triennale di Milano presenta: “Quarantanni d’artecontemporanea. Massimo Minini 1973-2013”, una grande mostra per festeggiare quarant’anni di attività della Galleria Minini. La mostra è costituita da opere passate dalla Galleria Minini, un vero e proprio spaccato di storia dell’arte contemporanea raccontata da un punto di vista speciale, talvolta ironico e dissacrante dall’attore protagonista. Una storia con molti flash back, in cui Massimo Minini cerca di legare, giustificare e raccontare i vari momenti e passaggi con quella modalità tipica che ha trovato una peculiare forma letteraria nei “Pizzini”, diventati un libro di successo con brevi favole, flash, racconti sugli artisti incontrati in questi anni. Massimo Minini e la sua galleria sono parte integrante della recente storia dell’arte contemporanea, grazie a mostre di molti fra i più importanti artisti degli ultimi decenni, italiani e internazionali. L’inizio dell’attività è caratterizzato dai movimenti dell’Arte Concettuale, dell’Arte Povera e Minimal; tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta viene inserito il lavoro di alcuni giovani artisti italiani e stranieri, tra cui Ettore Spalletti, Jan Fabre, Didier Vermeiren, Bertrand Lavier, Anish Kapoor, Alberto Garutti, Icaro, senza trascurare la ricerca figurativa con artisti come Salvo, Luigi Ontani, Ger Van Elk, Ryan Mendoza, Jiri Dokoupil. Dalla metà degli anni Novanta viene dato spazio a un gruppo di giovani artisti italiani tra cui Eva Marisaldi, Stefano Arienti, Maurizio Cattelan, Vanessa Beecroft, Sabrina Mezzaqui, Francesco Simeti e Paolo Chiasera, accostati agli artisti storici Boetti, Accardi, Fabro, Paolini, LeWitt, Barry, Graham, Buren. Negli ultimi anni la galleria ha dedicato grandi mostre ad artisti affermati come Luigi Ghirri, Yona Friedman, Roger Ballen, Nedko Solakov, Haim Steinbach, Peter Halley, Ghada Amer, a giovani artisti come Dara Friedman, Manfred Pernice, Sean Snyder, Mathieu Mercier, Jan De Cock, Tino Sehgal, David Maljkovic, Paul P., Monica Bonvicini, Haris Epaminonda. L’allestimento di questa mostra rispecchia il punto di vista particolare del gallerista. Opere storiche sono presentate accanto a installazioni site specific; una sezione è dedicata alla collezione di fotografia italiana, una serie di ritratti degli artisti italiani realizzati da grandi fotografi come Mulas, Giacomelli, Catalano, Gorgoni, Mussat Sartor, Cresci. Arricchisce la mostra il materiale dello sterminato archivio della galleria, che svela il lato più inedito e intimo degli artisti incontrati in questi quarant’anni. I documenti d’archivio saranno esposti in una speciale sezione. Accompagna la mostra il libro “Quarantanni. 1973-2013”, edito da a+mbookstore, un volume di 453 pagine in cui sono raccolti disegni, lettere, cartoline, telegrammi, fotografie, inviti delle tante mostre e avventure inventate dal 1973 ad oggi.

Galleria Massimo Minini, BRESCIA

Letizia Cariello

02.04.2011 - 21.05.2011

Alla sua prima personale in Galleria Minini, Letizia Cariello presenta un percorso di tre tappe che si apre con il Travel Stick, bastone da viaggio, con il quale l’artista sembra simbolicamente accompagnare i visitatori all’interno del suo lavoro, ispirandosi alle installazioni portatili che i pellegrini portavano con sé lungo la Via Francigena o il cammino di Compostela. Ai lati compare un polittico che annuncia immediatamente personalità composte e non ricomponibili secondo gli schemi consueti: nel mondo interno le cose sono parole che si tingono di memoria e la memoria è sonno, non sogno. Gli oggetti sono allineati come le parole in una frase tridimensionale di cui la parte profonda intuisce la presenza attraverso il filtro dell’occhio che guarda e riconosce: sasso, ma non solo. Piuma, ma non solo. Anta di organo, ma pittura, e così via. Due piccole fotografie, Letto bianco e Letto rosso, accompagnano alla stanza centrale dove si smonta materialmente la scena del sonno ingaggiando il corpo dello spettatore in una serie di reazioni per conoscenza. Un letto è: spalliere, materasso, copriletto, tempo silenzioso. Troviamo spalliere volate al muro ed appese a splendenti coltelli di acciaio, un materasso a terra da cui crescono capelli di corda rossa, un corpo disegnato su un copriletto-arazzo appoggiato verticalmente, mentre un orologio senza numeri canta i giorni della settimana attraverso le voci di 63 bambine del mondo. Si approda infine ad un’isola di massi, su quali si sono appoggiate piume, penne, foglie, cucchiaini, corde, indumenti. Tutt’intorno oggetti vari e fotografie che vogliono rappresentare sé e il sé. Dicono cosa fanno ma chiamano ad un altro orizzonte. Le creazioni dell’artista “nascono normalmente da una distrazione occasionale oppure da uno stupirsi per oggetti comuni che suscitano il desiderio di giocarci insieme e trasformarli. Con piacere Letizia prende in mano le cose, le smonta e rimonta, le mette vicine e cambia di posto i pezzi, le incolla o cuce, le lega o appende: il tutto in una frazione di secondo, prima nello sguardo e poi nelle mani. Un po’ come succede con pensieri, immaginazioni e sogni.” (Silvano Fausti, Sul lavoro di Letizia Cariello, Milano, 2010)
Pull up the pool

Galleria Continua, SAN GIMIGNANO

Letizia Cariello

04.02.2006 - 18.03.2006

Il secondo intervento di Letizia Cariello a San Gimignano, ‘pull up the pool’ si realizza con un’opera site specific per la platea del cinema-teatro di Galleria Continua. Qui l’artista torna a lavorare su un elemento architettonico che le è particolarmente familiare: la piscina. Per Letizia Cariello la piscina è il “Luogo” per eccellenza, è dove regolarmente, quotidianamente e ossessivamente si reca a nuotare, è lo spazio sospeso in cui riesce ad entrare ed uscire dal mondo, è il metro con cui definire le dimensioni della propria interiorità per poi metterla in relazione con l’esterno, ed ancora, è un luogo per analizzarsi, per ‘regredire’ e per crescere. L’idea della vasca come fonte di purificazione spirituale e l’uso pratico della piscina per la cura del corpo o come spazio dedicato al gioco, si compenetrano e completano a vicenda.

In ‘pull up the pool’ la piscina diventa uno spazio tanto claustrofobico quanto intimo e protettivo. Cinque vasche -ciascuna di 250 cm di lunghezza con un’apertura di 120×120 cm- occupano lo spazio, lo tagliano verticalmente, lo attraversano, lo penetrano in profondità. Uguali ma diverse, isolate eppure comunicanti appese ai cordoni-corsia che ne sottolineano i percorsi. Ogni vasca ha un nome, Literatus, Johannes De Silentio, Victor Eremita, Frater Taciturnus, Hilarius. Le grandi vasche installate a Galleria Continua si presentano come grandi cetacei, preistorici e viventi, in realtà sono tutti personaggi che incontriamo in ‘Stadi sul cammino della vita’ di Soren Kierkegaard. La Cariello si sente particolarmente vicina a questo autore, affine a certi tratti del carattere e a certi atteggiamenti nei confronti del mondo. L’artista ci suggerisce un passaggio tratto da ‘Soren Kierkegaard, L’uomo che visse rinchiuso in sé stesso’ di Pietro Citati che meglio chiarisce la relazione che lega la sua ricerca artistica all’opera del filosofo danese: “In stadi del cammino della vita tutto è fermo come in un mausoleo. Ci sono le ossessioni dell’IO, le torture infinite, gli esangui fantasmi di mezzanotte (….) Non c’è persona più tragica dell’Autore eppure la sua vocazione è il buffonesco(…) Sulla carta bianca resta l’ombra di un lontanissimo sorriso, di cui ignoriamo il significato. Ma anche il comico è una maschera: dietro la quale forse c’è soltanto il nulla – la cosa più grave e pesante che, secondo lui, un uomo possa portare sulle spalle.”

Hallenbad Project
Hallenbad Project

Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, PRATO

Letizia Cariello

02.11.2003 - 07.12.2003

Tre sezioni tratte dall’ultima esperienza artistica della Cariello trovano sede nella Project Room del museo: la videoinstallazione, tratta da Hallenbad Project, e l’installazione sonora con i nove ritratti dal titolo HB Portraits sono il risultato di un lavoro incentrato sul senso di isolamento totale che l’immersione riesce a dare.

L’opera coinvolge lo spettatore collocandolo di fronte a immagini dal fascino ambiguo, sospese tra descrizione di un evento e l’accadere di un inspiegabile non-senso. L’azzurro-celeste tipico dei fondali delle piscine inonda totalmente il visitatore, al quale non resta che mettersi in gioco e prendere percezione del proprio corpo in questo spazio imposto. L’artista parla di necessità mentale quando dice Non importa dove sono, nuoto. Il progetto è a cura di Stefano Pezzato