|

Thinkerbell, la performance di Gile Bae al Filatoio di Caraglio

Gile Bae

All’interno della mostra Il tuo cielo è verde. Personale di Letizia Cariello al Filatoio Rosso di Caraglio, la bellezza è il cuore dell’installazione Thinkerbell, una monumentale gabbia d’oro, oggetto magico ed enigmatico da cui proviene una musica, l’Aria iniziale delle Variazioni Goldberg di Bach. Un brano eseguito dalla pianista Gile Bae, che ha dato vita a una performance speciale domenica 12 settembre, realizzata in collaborazione con la Galleria Massimo Minini, da Om Project di Torino.

La musicista ha eseguito dal vivo l’Aria iniziale delle Variazioni Goldberg, traducendo in suono l’idea di architettura, racchiusa in questa voliera trasformata dall’artista in telaio e ricamo, scultura e installazione insieme. Forte è il legame di Cariello con l’architettura, nelle sue geometrie e volumi che diventano telai, gate, calendari e velluti, che si aprono come porte percettive, in astrazioni liriche evocative di un altrove immateriale.

Nella performance si declina una sfumatura del concetto di limite e di confine, suggerendo come la bellezza possa incarnare appieno questa condizione, trasformandosi in una gabbia. All’interno di un’architettura liberty in alluminio dorato, tessuta di filo rosso, una donna bellissima, suona al pianoforte una musica incantevole, creando un’immagine suggestiva e straniante da contemplare. Quest’immagine di bellezza, apparentemente innocua, è però attraversata da un brivido perturbante, incrinata dal doppio significato della rappresentazione: una persona in una gabbia, prigioniera di una situazione che appare e genera bellezza. Una contraddizione in termini. Eppure lei, il soggetto principale, è in cattività. Una cattività sottile, crudele, ambigua soprattutto. Come può la bellezza imprigionare? Questa, è una riflessione fondamentale per il nostro tempo, che cerca la bellezza ideale, la impone, la rende spesso un’utopia irraggiungibile, qualcosa di extraumano che condanna l’esistenza, delle donne soprattutto, a una tensione e a un’insoddisfazione continua e insanabile, che consuma il presente e la vita.

© Mattia Gaido MAG Photos